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02/12/24 ore

I Raggi-ri del Movimento 5 balle


  • Antonio Marulo

I capisaldi grillini si stanno sbriciolando sotto i colpi inferti dalla strampalata giunta Raggi. Dopo due mesi di miserabili zuffe, la parola chiave in data odierna, sulla quale si sta consumando il drammone romano, è "bugia".

 

Chi sapeva cosa, chi ha mentito, chi ha detto il vero, chi ha peccato di omissione sul caso Muraro, con annessi e connessi, fanno l’ultima grossa grana in ordine di tempo, delle tante esplose una dietro l’altra, da quando un gruppo di dilettanti allo sbaraglio è stato investito dell’arduo compito di risollevare la capitale d’Italia.

 

Le parole trasparenza, lealtà, onestà, diversità, sbandierate fino a ieri per raccattare demagogicamente consensi e criminalizzare gli avversari politici, come un boomerang stanno colpendo gli orfani di Casaleggio. Così, l’ipocrisia, la doppia morale, il giustizialismo a corrente alternata, già emersi in altri casi spinosi a 5 stelle, si celebrano nell’apoteosi sul colle del Campidoglio.

 

Quando si farà la storia di questa amministrazione, alla voce “i primi 100 giorni” si leggerà di liti intestine furibonde, di direttorio, di studi legali, di amici di Previti, di uomini di Alemanno, di stipendi alti, di dimissioni a raffica, di indagati tenuti nascosti, di amnesie, di accuse su presunti complotti dei poteri forti… mentre, tutt’altro ci si sarebbe aspettato a proposito di primi atti concreti.

 

A questo punto, trascorsa l’estate, è lecito chiedersi se la cosiddetta Sindaca ci fa o ci è. In quale mani, insomma, è finito il giocattolo: in quelle di una sprovveduta, ingenua e incompetente “cittadina”, a cui va dato il tempo e il credito per imparare il mestiere, o in quelle di uno spregiudicato, arrogante e consapevole Cavallo di Troia di una certa destra romana vicina a un ex sindaco che tanti danni ha già fatto?

 

Lo spettacolo a cui si sta assistendo, per quanto prevedibile e per molti aspetti prefigurato anche su queste pagine, deprime, sconcerta e preoccupa. Nessuno si può augurare il tanto peggio, tanto meglio, per calcolo politico o per il solo gusto di dire “l’avevamo detto che Roma sarebbe stata la tomba grillina”. Augurarsi che il vaticinio si compia è autolesionistico; tuttavia, bisogna pur prendere atto che fin dal suo insediamento Virginia Raggi ha imbracciato la pala e incominciato a scavare.

 

 


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