28/11/24 ore

EDITORIALI E COMMENTI

Astensione e offerta politica

Una costante dei commenti post-elettorali della nostra informazione è che adottano il punto di vista dei partiti in lizza, considerandoli i soli soggetti protagonisti. È accaduto anche per questo voto in Umbria ed Emilia-Romagna, per il quale è stata data una lettura dei dati che ha evidenziato essenzialmente la loro ricaduta in termini di effetti sulle varie forze politiche. Pertanto, si è parlato soprattutto delle diatribe interne al Centrodestra e delle possibilità apertesi per il Centrosinistra di realizzare o meno il cosiddetto Campo largo. Oppure, del fatto che il successo registrato dall’opposizione al governo si doveva alla maggiore credibilità dei due candidati governatori, provenienti dall’esperienza diretta di governo sul territorio (entrambi sindaci: Michele De Pascale a Ravenna e Stefania Proietti ad Assisi)… di Luigi O. Rintallo

Le cortine fumogene dell’inchiesta Stato-mafia per eludere ogni chiarezza su politica e mafia-appalti

Nell’indagine a carico dell’ex procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, a sorprendere non sono tanto le accuse che gli muovono i pm di Caltanissetta di aver insabbiato l’inchiesta Mafia-appalti, quanto il tempo richiesto per la loro emersione in un atto formale. I fatti contestati risalgono al 1991-92 e sono noti alla pubblica opinione da quasi venticinque anni, essendo stati oggetto di precedenti interventi da parte della magistratura senza alcun esito. In particolare, erano stati riordinati e riassunti, con lavoro certosino, nell’ordinanza di duecento pagine emessa nel luglio 1999 dalla giudice Gilda Loforti del Tribunale nisseno, con cui la stessa dispose l’archiviazione per il reato di corruzione in atti d’ufficio (art. 319 cp.)… di Luigi O. Rintallo

Centro, sinistra, destra: antiliberali e finti liberali. Conversazione con Giuseppe Rippa di Luigi O. Rintallo

Dobbiamo osservare bene quello che ci troviamo davanti. È la plateale conferma di una crisi di rappresentanza… La radiografia sociale dell’Italia ce la raffigura come una realtà decomposta e sformata, senza neanche quel minimo di compattezza che una volta si trovava negli schemi di legame comunitario come quelli di classe. La crisi di rappresentanza e di partecipazione è dunque l’inevitabile esito dell’errato concetto di partecipazione che i partiti nel secondo dopoguerra collocarono a fondamento del loro meccanismo di gestione, escludendo di fatto i cittadini quali soggetti attivi e protagonisti delle scelte… Così Giuseppe Rippa inizia a rispondere, nella conversazione che segue, alle sollecitazioni di Luigi O. Rintallo per una analisi della crisi italiana…

Sistemi di voto e modelli istituzionali. Riflessioni sulle considerazioni di Antonio Polito

L’occasione fornita dal vicino succedersi delle elezioni politiche nel Regno Unito e in Francia ha reso visibile sui media quanto contino le modalità in cui concretamente si esprime l’esercizio democratico. Non solo, ma ha dimostrato pure che non è affatto indifferente il modello istituzionale in vigore, affinché  dalle elezionisi producano soluzioni praticabili in termini di governo dei rispettivi Paesi. Mentre in Gran Bretagna, poche ore dopo la chiusura delle urne, a Downing Street è entrato il premier laburista Keir Starmer, disponendo con l’uninominale di un 63% dei seggi in Parlamento, in Francia il doppio turno è servito sì a non far ottenere la maggioranza dei seggi al Rassemblement national, il partito più votato, ma sarà richiesto un periodo di decantazione prima che prenda forma un governo in grado di durare e operare fattivamente… di Luigi O. Rintallo

Il finto antagonismo di una certa sinistra e il vero metodo radicale pannelliano

Su «Quaderni Radicali» ed «Agenzia Radicale», per lo meno dal tramonto dell’ordine di Jalta nel 1989, ricorre il pressante appello alla politica italiana – e segnatamente alla sinistra – affinché risolva la “questione liberale”. I lunghi anni di democrazia consociativa (e fittizia) estromisero il modello di Stato di diritto fondato sulla divisione dei poteri, come pure una disposizione di stampo realmente riformatore: fenomeni che hanno manifestato tutto il loro carico di perniciose conseguenze nella tormentata e infinita transizione seguita alla fine della cosiddetta “prima Repubblica”… di Luigi O. Rintallo

La formazione dell'Alleanza anti-liberale. Ma liberale non è sinonimo di ideologia Woke (sveglia)

Stiamo assistendo alla formazione di un'alleanza antiliberale contro l'Occidente. Per anni, Russia, Cina, Iran e Corea del Nord hanno cercato di plasmare un ordine mondiale multipolare, che avrebbe messo fine a quello unipolare guidato dall’Occidente… Tuttavia, le forze sconfitte non accettarono la vittoria della democrazia liberale. Inoltre, sono emersi nuovi poli che rifiutano l'"egemonia occidentale", tra cui l'islamismo, una forza antiliberale guidata da Iran e Qatar; si è rafforzata dagli attacchi terroristici dell'11 settembre… di Anna Mahjar-Barducci (da Memri)