Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

28/11/24 ore

Renzo Rubino all’Auditorium Parco della Musica di Roma



Entra con l’ombrellino e la borsa di Mary Poppins sulle note di “Cam Camini” in un’atmosfera surreale, fiabesca. E da subito rapisce l’attenzione, gli sguardi e gli animi del pubblico romano. Così Renzo Rubino, brillante cantautore italiano che si presentò a Sanremo Giovani 2013 con “Il postino (Amami Uomo)”, ha saputo coniugare qualità e spregiudicatezza, leggerezza e profondità, in una serata che ieri, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, ha lasciato tutti senza fiato.

 

Struggente l’omaggio al nonno malato di Alzheimer con “Lulu”: ritmo, colore, originalità. Per un testo eccellente. “E’ ciò che resta dei suoi pensieri che si esauriscono”: solo il nome della donna amata, laddove il tempo e chissà cos’altro hanno portato via ogni ricordo. Una voce che arriva, una band affiatata. Violino e violoncello da brivido, mentre la batteria dirige un’orchestra di suoni e di emozioni. Potente la musica, trascinante l’energia.

 

Sulle poltrone si balla, la gente in sala sorride. Sanremo sembra ormai lontano.. per un artista che in poco tempo ha saputo imporsi senza schemi, senza inutili presentazioni. Spettacolo, teatro. Finalmente qualcosa di diverso. Sembra quasi di conversare con un compagno di liceo che non si vedeva da un po’..

 

Ci racconta di sé, ci strappa una risata, invita un amico sul palco e telefona alla nonna in diretta. Si scherza, si sa ancora giocare con la musica senza perdere in qualità e professionalità. Rubino è moderno, originale. Giovane, e già grande. Ci sorprende con inattese aperture, di una dolcezza che non è nelle parole .. ma altrove. La sua è una profondità di intenti che si nutre di leggerezza.

 

E tra gli omaggi arriva anche, immancabile, quello a Dalla. Che colpisce più degli altri. Che sembra il più naturale. Forse perché proprio un istante prima, ascoltandolo, avevamo pensato ad un nuovo Lucio? Chissà.

 

Regina Picozzi

 

 


Aggiungi commento