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03/12/24 ore

La bugia del tappo. Chi inquina veramente il mondo?


  • Giovanni Lauricella

Vi sarete accorti del tappo attaccato alla bottiglia di plastica, se prima versavi il contenuto tranquillamente adesso rischi che ti va fuori perché il tappo anche se aperto te lo ritrovi nel flusso del liquido che versi schizzando dappertutto. Problema marginale mi si direbbe perché così salviamo il pianeta dall'inquinamento dei mari che sono pieni di plastica ormai entrata nel ciclo alimentare. A mio avviso è una bugia colossale che per sovranità europea ci tocca sopportare.

 

Si capisce da se che non è quel tappo andato perso a inquinare i mari, il problema è di dimensioni molto più grandi di qualche tappo che sfugge all'AMA, se fosse vero sarebbe stata denunciata e  tutto sarebbe già risolto. Si sa che questa imposizione fa comodo ai “maliziosi del pianeta”, quei paraventi che con pretesti strumentali fanno carriera politica e controllano centri di potere asservendosi a destabilizzatori dell'occidente. 

 

Maliziosi e ipocriti che con il ridicolo tappo attaccato alla bottiglia hanno decretato una condanna solo a noi tutti europei (l’Europa inquina al 3% nel mondo, la sola Cina, per fare un esempio, al 35%) addossandoci la responsabilità di aver inquinato i mari. Dobbiamo fare il nostro è vero, ma anche intervenire sugli altri, nelle sedi opportune, per impedire questa catastofe).

 

Sappiamo tutti invece che le città che non smaltiscono i rifiuti sono in primo luogo quelle del cosiddetto terzo mondo che crescono a dismisura in maniera disordinata e invivibile dovuto a una spaventosa crescita demografica. E questo mentre  da noi assistiamo a una denatalità impressionante. Non è così che si riequilibra il mondo con il 10% degli abitanti che consuma il 90% delle risorse e viceversa il 90% con solo il 10% delle risorse.

 

Degenerazioni sociali che non sono così casuali come ce le fanno vedere ma hanno anche una strategia  tutta volta a danneggiare l’occidente democratico e liberale, precario ma tutto sommato più efficiente, che più regge e più cercano di rovinarlo.

 

Chi fa questo danno sono i paesi della sfera d'influenza russa che puntualmente votano contro l'occidente alle Nazioni Unite, si usano le istituzioni democratiche da noi inventate per ridurle a favore dei regimi dispotici e totalitari. Stessi paesi che hanno città da paura, altamente nocive per criminalità e malattie, tutte costruite senza fognature e mancanti di smaltimento rifiuti, che buttano tutto a mare, discariche marine che ci vengono proposte in foto sibilline che ci accusano di essere la causa anche perché abbiamo le fabbriche che le producono.

 

Scandaloso? Manco per niente, le istituzioni internazionali sempre vigili oltre misura su tutto quello che fanno gli USA, i paesi europei e tutto il mondo occidentale, nascondono questo problema perché questi paesi “poveri”, ricchi di materie prime che gli permettono di comprare armi, sono, guarda caso sempre in guerra contro l'occidente ma, la dove è possibile, sempre giustificate, coperte e nascoste dalla strana benevolenza degli organismi umanitari internazionali e dalle stesse nostrane politiche terzomondiste di aiuto.

 

Secondo la loro strategia i paesi “opulenti”, così suole definirli il Papa, devono essere condizionati dai ricattati per i danni provocati al terzo mondo, un debito infinito che deve essere saldato, non però dai paesi del BRIC (aggiungerei anche la V del Venezuela, potentissimo per il petrolio che usa a vantaggio del BRIC e non di certo per sfamare il suo popolo disperato).

 

Abbiamo un costante sabotaggio dei paesi poveri, strumentalizzati e asserviti al disegno multipolare perché per loro scelta economica il necessario è superfluo, affamati sino allo stremo in mano a dittatori senza scrupoli, ma non al punto di non avere,  armi e bande militari pronte alla guerra che con tutti i più subdoli mezzi tentando di mettere sotto attacco i paesi del cosiddetto primo mondo, contando sulla copertura e la benevolenza di una certa sinistra, demagogica, incoerente e strumentale a loro confacente. 

 


 

Quelli tessi paesi “poveri”, in mano a dittatori assassini, che tramite società fittizie hanno ingenti capitali in borsa e che alla bisogna vendono tutto pur di causare crolli finanziari con conseguenze che loro non pagano in quanto hanno ridotto le popolazioni stabilizzate alla fame. Spesso queste popolazioni sono sotto tutele internazionali dalle quali prendono fondi di mantenimento, finanze per imprese, beneficenze e quant’altro, che finiscono in mano ai pochi corrotti leader. 

 

Flusso di finanziamenti che per “pacifismo” (molto spesso asservito a dittatori e aggressori) dovrebbero essere interrotti perché si sa che non vanno a sanare le esigenze delle popolazioni ma in armi

 

Hamas, che prende fondi UE, USA e ONU destinati alla popolazione palestinese, ha fatto gallerie per centinaia di chilometri sotto i condomini e comprato migliaia di missili tenendo la popolazione alla fame, armi e bunker che dovevano servire a distruggere Israele, una spendig review che alcuni di sinistra dovrebbero esigere perché gli esiti militari non sono stati quelli promessi.  

 

Uno scandalo  che viene nascosto dalle istituzioni internazionali che viceversa su questi stessi argomenti spaccano il capello in quattro ai bilanci dei paesi del primo mondo come giudici inquisitori.  Alcune delle città del mondo tra le più popolose con vaste aree di favelas sono: Giacarta 35.362.000, Delhi 31.870.000, Mumbai 24.400.000, Manila 24.000.000, San Paolo 22.500.000, Città del Messico 21.800.000, Lagos 21.000.000, Cairo 20.027.000, Hanoi 19.800.000, Dacca 19.600.000 e tantissime altre.

 

Chongqing è una città della Cina grande quanto l'Austria, oltre a essere ricca e altamente produttiva ha un alta percentuale di migranti nel mondo che costituiscono gli abitanti delle città occidentali. Roma ne ha 7.300, quelli censiti ma sono molti di più perché si negano e non offrono dati attendibili. Sono tutte città di stati che mostrano i muscoli contro l'occidente ma che risparmiano sulle spese sociali e se possono usufruiscono dei nostri servizi tramite l'immigrazione. 

 

Le pressioni che fa questa certa sinistra illiberale sulla cittadinanza ai stranieri, giusta per principio, va a alimentare questi squilibri. Cittadini con doppia residenza, assetati di diritti democratici occidentali ma asserviti politicamente ai loro paesi d'origine per i quali, lavorando, accumulano soldi nelle loro banche, fenomeno schiavistico incentivato dalle nostre istanze umanitarie. Mi si obietterà che non è tutto così ma molto lo è ed è allarmante.

 

L'inquinamento è solo una faccia dello stesso problema, imposto da chi egemonizza i paesi del terzo mondo tutti armi, borsa e fame che non fanno il necessario per lo smaltimento dei rifiuti.

 

Colpa d'inquinamento addossate principalmente a noi europei, bugia che l'UE ci obbliga rigorosamente a rispettare - senza fare nulla per risanare questa assurde contraddizioni e questi squilibri, in chiave di verità e diritto -, con l'imposizione del ridicolo e beffardo tappo attaccato alla bottiglia “tethered cap” mentre le città di cui sopra buttano tutto in mare con le conseguenze che sappiamo. 

 

 


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