Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

30/11/24 ore

Istat: l’Italia è tra i paesi più vecchi al mondo


  • Alessandro Frezzato

Il nostro paese è tra i più vecchi al mondo. Ad affermarlo è l’Istat spiegando che l’indice di vecchiaia, 148,6 anziani ogni 100 giovani, ci colloca al secondo posto in Europa dopo la Germania. Questo a causa dell’elevata legittima aspettativa di vita degli anziani, ma principalmente per il calo delle nascite.

 

Oggi la speranza di vita è di 79,4 anni per gli uomini e 84,4 anni per le donne. Le donne italiane diventano madri sempre più tardivamente con un numero medio di bambini a donna pari a 1,39.

 

Nell’UE a 15 paesi l’Italia si colloca ben al quinto posto per bassa e l’età media del primo parto è aumentata a 31,4 anni, che è tra le più alte in Europa. Sotto questo punto di vista le madri italiane sono seconde (ma soltanto per un pelo) a quelle irlandesi e spagnole, dove l’età media della maternità arriva a 31,5 anni.

 

Tale quadro, non cero incoraggiante, mette in evidenza la necessità della realizzazione nel nostro paese di politiche serie e consistenti a sostegno delle coppie coniugate o unioni civili (quando saranno riconosciute finalmente anche in Italia), che hanno più di un figlio, come accade in Svezia, Danimarca, Francia, ectc.

 

È questo l’importante obbiettivo da raggiungere come contrasto al crescente invecchiamento della popolazione. Se non si attenuerà nel futuro questa strategia  avremo solo un incremento enorme del numero di persone affette da patologie croniche e invalidanti, causate dall’età avanzata, che di conseguenza comporterà una spesa insostenibile e/o comunque pesantissima per il nostro Servizio Sanitario Nazionale e e di quello previdenziale, che non brillano certo per efficacia e efficienza.

 

 


Aggiungi commento