“Coi nostri mediocri 8,51 megabyte mediamente scaricabili al secondo siamo ultimi tra i Paesi del G8 (penultimo è il Canada che svetta dal 23,09: il triplo), penultimi tra quelli europei davanti alla Croazia e ultimissimi tra i 34 dell’Ocse. Abissalmente lontani dalla velocità con cui scaricano dal Web i cinesi di Hong Kong, quasi undici volte la nostra, ma anche i sudcoreani, gli svedesi, gli svizzeri”. Così Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera ci delizia, con la sua penna indagatrice, alla scoperta questa volta del gap in Rete che separa l’Italia dal resto del Mondo.
- L'Europa nella Rete e Digital divide di Roberto Granese (da Quaderni Radicali 110)
Al direttore - Le dichiarazioni delle ONG internazionali e italiane sul recente conflitto armato a Gaza contribuiscono alla demonizzazione di Israele attraverso la distorsione della realtà e l’uso politico del diritto per avanzare il boicottaggio anti-israeliano. L’ossessiva attenzione verso Israele e le false accuse di violazione del diritto internazionale umanitario sono accompagnate da un totale silenzio sulla condotta di Hamas, che viola i diritti umani dei palestinesi, sistematicamente usati come scudi umani, e sulla situazione della popolazione civile israeliana, oggetto di indiscriminati attacchi da Gaza. di Giovanni Matteo Quer * (il Foglio 28 luglio 2014)
Smettiamola con i bambini: i bambini in guerra muoiono come chiunque altro, perché la guerra è orrenda. Sono morti e muoiono dappertutto, i bambini: a Belgrado e in Kosovo, in Iraq e in Siria e ovunque si combatta una guerra. Ne sono morti molti anche a Dresda, sotto i bombardamenti alleati che hanno piegato Hitler, e a Hiroshima e Nagasaki, dove le atomiche americane hanno portato la pace nel Pacifico. Dunque il problema non è se muoiono i bambini, ma se è giusta la guerra. di Fabrizio Rondolino (da Europa quotidiano)
I risultati della ricerca "Gli adolescenti oggi", condotta da Aied a cavallo fra il 2013 e i primi mesi del 2014 su un ampio campione di ragazzi tra i 13 e i 19 anni, sono stati presentati nel corso di un convegno svoltosi a Roma nei giorni scorsi.
«La storia di Silvio ci dice che dobbiamo fare la riforma della giustizia: la storia di Silvio Scaglia. Scaglia affittò un volo privato per andare dai magistrati, e si fece arrestare. Da quel momento, 3 mesi di carcere e 9 mesi ai domiciliari. Dopo 12 mesi fu liberato. Poi giudicato innocente. Ma vi sembra normale che noi in questi vent’anni abbiamo parlato di giustizia dedicata ad uno solo, e che un cittadino innocente venga messo in galera?». Era il 27 ottobre dell’anno scorso e Matteo Renzi concludeva l’ultima Leopolda prima di conquistare trionfalmente la segreteria del Pd e, poco dopo, la poltronissima di palazzo Chigi. di Fabrizio Rondolino (da Europa quotidiano)
Affrontare un discorso esaustivo rispetto alla definizione dei modi in cui l’orizzonte europeo sta rapidamente mutando non può fare a meno di includere una rapida scorsa a quello che diviene un indicatore di sempre maggior valore rispetto all’evoluzione sociale: l’utilizzo del WEB. di Roberto Granese
- Il "popolo della Rete" (televisiva) di Grillo e Casaleggio (intervista a Roberto Granese - Agenzia Radicale Video)