Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

04/12/24 ore

Il semestre UE italiano è già in bilico



di Stefano Folli 

(dal Sole24Ore)

 

La tragedia dell'aereo malese caduto, e probabilmente abbattuto, al confine fra Ucraina e Russia è un dramma anche per l'Unione europea e un pessimo segnale per la stessa presidenza italiana. La ragione evidente è che la crisi a est si è aggravata in forme imprevedibili, cogliendo l'Europa una volta di più senza una politica estera comune e senza un accettabile grado di coesione interna.

 

Come è ovvio, non c'è una responsabilità specifica di chi ha appena assunto la guida transitoria dell'Unione, ma si misura tutta la difficoltà del compito. Quando la storia fa il salto, chi è debole ne paga le maggiori conseguenze. Del resto, ieri sera i sospetti erano tutti a carico dei separatisti filo-russi e delle armi loro fornite da Mosca. Ma sappiamo che in guerra, secondo il vecchio adagio, la prima vittima è la verità. Non sarà facile chiarire chi ha davvero sparato il missile fatale. Però in casi del genere le supposizioni valgono in termini politici quanto un verdetto. E quell'aereo malese quasi certamente esploso in volo, con i poveri corpi proiettati a chilometri di distanza, equivale oggi a un largo fossato che si è aperto nelle relazioni est-ovest, fra l'Europa e la Russia di Putin così come fra Washington e Mosca.

 

Questo non significa, come si è subito detto senza molta fantasia, che la candidatura dell'italiana Mogherini alla poltrona della politica estera sia ora compromessa. Riferimento implicito all'accusa d'interpretare una linea troppo vicina alla Russia, ora all'improvviso improponibile. Le questioni sono più serie e meno legate al piccolo cabotaggio delle polemiche domestiche.

 

È vero tuttavia che lo stallo delle nomine per la nuova Commissione diventa adesso un serio problema. Come ha detto Romano Prodi, la paralisi decisionale, che riguarda in primo luogo la candidata fortemente difesa da Matteo Renzi, indebolisce in modo forse irreparabile la presidenza italiana...

 

- prosegui la lettura su ilsole24ore.com


Aggiungi commento