Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

30/11/24 ore

Europa delle banche o unione politica?



di Mario Sarcinelli

(daAffarinternazionali)

 

Il tema dell'Unione bancaria europea (Ube) è stato oggetto di vari articoli, il primo dei quali apparve proprio su Affarinternazionali. La trattazione più ampia è quella apparsa sul n. 1 del 2013 di Moneta e Credito. In esso giungo alla conclusione che l'Eurozona ha bisogno per stabilizzarsi di prevedere trasferimenti di tipo automatico quale risultato di una capacità fiscale centralizzata.

 

D’altra parte nell’Eurozona, oltre a una moneta unica e una sola politica monetaria, è scomparsa la leva del cambio per l’aggiustamento della bilancia dei pagamenti e si è avuta una Banca centrale con: mandato prioritario per la lotta all’inflazione, divieto di finanziamento agli stati partecipanti, schema operativo basato su un mercato monetario efficiente, in grado cioè di ridistribuire a un costo minimo la liquidità all’interno dell’area.

 

All’interno di un’area valutaria come l’Eurozona, con caratteristiche non ottimali anche se passibili di sviluppo endogeno (soprattutto attraverso il commercio), il meccanismo di aggiustamento, in presenza delle ben note rigidità del fattore lavoro, fu individuato nel movimento dei capitali, ritenuto in grado di finanziare shock e scompensi per il tempo necessario a restaurare l’equilibrio.

 

Una forte crisi finanziaria e la diversità delle condizioni iniziali di indebitamento, in particolare di quello pubblico, hanno dimostrato i limiti di quell’assunto, facendo cadere gli stati periferici dell’Eurozona e in particolare il “club-med” in una lunga e forte recessione.

 

A questo punto, si è “scoperto” che i trattati europei non annoverano meccanismi di trasferimento tra stati, né automatici né discrezionali, al fine di promuovere l’aggiustamento... 

 

- prosegui la lettura integrale su affarinternazionali.it

 

 


Aggiungi commento