Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

29/11/24 ore

Pistulino Riot, la solidarietà del rock and roll


  • Andrea Spinelli Barrile

Anche la musica può rappresentare un legame transnazionale forte, nel suo arduo compito di trasmettere messaggi al mondo intero attraverso le note ma non solo: ne sono un esempio gli Elio e le Storie Tese che, attraverso un messaggio pubblicato su Facebook questa notte, hanno manifestato la loro vicinanza alle tre Pussy Riot, la punk band russa arrestata e portata a processo per aver protestato contro la rielezione del “karateka fascistone Putin”.

 

 

Già lo storico gruppo dei Pet Shop Boys, con i colleghi Franz Ferdinand, Smiths e Pulp, ha pubblicato questa mattina una lettera sul Times nella quale, rivolgendosi proprio a Vladimir Putin, si auspica per la punk band “un giusto processo” alle tre musiciste, che rischiano sette anni di carcere per “vandalismo motivato da odio religioso”: in febbraio cantarono un brano di protesta contro la rielezione di Putin alla presidenza sulla gradinata della principale chiesa ortodossa russa.

 

La lettera è stata tuttavia battuta sul tempo, questa notte, da Cesareo che sulla pagina Facebook ufficiale degli Elio e le Storie Tese scrive:

 

Gli Elio e le Storie Tese ammirano e sostengono le colleghe Maria Alyokhina, Nadezhda Tolokonnikova e Yekaterina Samutsevich del complesso Pussy Riot, arrestate, attualmente detenute, sottoposte ad angherie e soprusi e mandate a processo dal regime del karateka fascistone Putin per avere cantato una canzone satirica sul karateka fascistone Putin.

 

Il fatto che il reato loro contestato sia collegato alle pressioni delle autorità religiose non attenua – al contrario aggrava – le responsabilità e la vergogna di vertici politici e di uno Stato poliziesco degni del miglior Leonida Breznev.

 

In qualità di musicanti che, come Maria, Nadezhda e Yekaterina, hanno spesso cantato le miserabili gesta di similari pupazzi e pupazzetti, gli EelST adottano simbolicamente il nome di battaglia di Pistulino Riot fino all’avvenuta liberazione delle colleghe”.

 

Con la solita irriverenza ed autoironia, il poliedrico e geniale gruppo musicale meneghino ha così dimostrato la sua vicinanza alle tre russe detenute per cause di rock and roll. Ricordando al mondo che la satira è una cosa seria.


Aggiungi commento