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30/11/24 ore

Grillini, le ore convulse di un antagonismo sterile


  • Danilo Di Matteo

Inevitabile una sensazione di confusione e disorientamento dinanzi alle cronache politiche e parlamentari delle ultime ore, animate soprattutto da rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Ma è proprio ciò a richiedere uno sforzo di lucidità, volto a cogliere ciò che davvero si agita nella vita pubblica italiana.

 

In tale tentativo può aiutarci la metafora medica.

 

Di certo negli ultimi anni stanno venendo al pettine i nodi, gravi e problematici, del Paese. Si tratta di un fenomeno che caratterizza tutti i campi: dall’economia alla cultura, dalla cura del territorio agli assetti politico-istituzionali. Un groviglio di contraddizioni, ritardi, errori, interessi. Un groviglio di fronte al quale profilare un’alternativa è tanto difficile quanto necessario, se non si vuole sprofondare nelle sabbie mobili.

 

Le vicende delle ultime, convulse ore confermano invece con chiarezza che il movimento di Beppe Grillo dà espressione al malessere, ne è sintomo, spia, segnale, ma è privo della capacità di rispondere a esso. Violenza contro violenza, demagogia contro demagogia, imbarbarimento contro imbarbarimento. Di anticorpi avremmo bisogno per provare a contrastare il male, passo dopo passo, con perseveranza e discernimento; anticorpi di democrazia, di libertà, di diritto, di nonviolenza.

 

Non di altri virus, di altri veleni, di rumore opposto al rumore, di confusione opposta alla confusione. Insomma un “antagonismo” sterile congeniale al sistema. Quel movimento propone il gioco che spinge a “urlare più forte”, quando, al contrario, si tratterebbe di ascoltare la flebile voce della ragionevolezza, della responsabilità, della civiltà. Di un possibile reale cambiamento.

 

 


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