Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

30/11/24 ore

Il populismo russo, quello latino-americano e quello di Grillo e Casaleggio



“ ... Sono orgoglioso di essere un populista insieme  a decine di migliaia di populisti”. Così il guru del Movimento 5 Stelle Casaleggio ho caricato la piazza del V3day a Genova qualche giorno fa. E se si può comprendere l'interpretazione che ne da “il Fatto quotidiano” bollettino e sponsor del grillismo, secondo il quale il “sofisticato” ragionamento va letto nel senso di vicinanza, "... somiglianza al popolo al quale devono tornare gli strumenti della democrazia", emerge subito che non vi è nell'approccio grillesco il superamento (Oltre) dell'antipolitica, ma siamo nel cuore proprio di questo processo (peraltro legittimato dalla schifosa dinamica del regime partitocratico …).

 

A ben guardare questa scenografia (una vera e propria “... rappresentazione idealizzata del «popolo», per lo più inteso genericamente, con scarsa attenzione alle sue concrete determinazioni sociali e alla sua esaltazione come portatore di istanze e valori positivi, di norma tradizionali, in contrasto con i difetti e la corruzione delle élite. - Treccani enciclopedia italiana), non è una novità nel quadro storico-politico italiano.

 

E anche l'immagine di un Grillo che rappresenta la “proposta e non la protesta” (ma non è il linguaggio che da oltre cinnquant'anni propone inascoltato e con diversa credibilità Pannella?) appare poco fondata mancando all'iniziativa del movimento M5S quell'ancoraggio ad una concreta azione in direzione della democrazia diretta, per fare un esempio. “... L’appello per l’impiego di nuovi meccanismi di partecipazione diretta, lanciato dai moderni rivoluzionari della democrazia, non sia stato preceduto neanche da un uso concreto ed accorto dei “vecchi” strumenti concepiti dalla nostra Costituzione che ora tanto si vorrebbero innovare.,,” scrivevamo qualche giorno fa su questa agenzia.

 

“Memorabile fu la figuraccia del secondo V-Day, quello del 2008, dove il fiero duo populista provò a raccogliere le 500mila firme necessarie alla presentazione di tre referendum abrogativi (finanziamento pubblico all’editoria, ordine dei giornalisti e legge Gasparri). Nonostante i continui proclami sulla raccolta di 1.300.000 firme per – addirittura – ciascun quesito, il leader genovese si ritrovò con un pugno di mosche in mano e la bocciatura dei referendum da parte della Corte di Cassazione a causa delle procedure “formalmente non corrette per la raccolta di diverse centinaia di migliaia di firme” (sempre Agenzia Radicale – ndr).

 

Dal populismo russo della seconda metà dell'800, a quello latino americano fino al populismo di Grillo e Casaleggio parla nel breve video editoriale il direttore di Agenzia Radicale e Quaderni Radicali Giuseppe Rippa che ricorda come “ … i movimenti populisti, quando hanno conquistato il potere sono stati incapaci di governare proprio per le condizioni con cui sono riusciti a conquistare il potere: la frantumazione e la eterogeneicità della loro base sociale e la difficoltà e l'assenza di una cultura di governo capace di indirizzare e nel caso mediare gli interessi che gli stessi movimenti populisti avevano presunto di rappresentare...”.

 

 

 

Il populismo russo, quello latino-americano e quello di Grillo e Casaleggio - videoeditoriale di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)

 

 


Aggiungi commento