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28/11/24 ore

Articolo 18, essere o non essere: questo è il problema!


  • Antonio Marulo

C’è un modo semplice e sbrigativo per risolvere un problema di difficile o quasi impossibile soluzione: trasformarlo in un “non problema”, come fa per esempio con l’art. 18 il renziano d.o.c. Oscar Farinetti di Eataly, che ha “smesso di parlare dei non problemi, perché se continuiamo a perdere tempo a parlare dei non problemi poi non abbiamo più il tempo per dedicarci ai problemi".

 

Ma il problema è che da vent’anni almeno, ogniqualvolta si opina su come riformare la spinosa materia dei licenziamenti, un esercito di benaltristi si muove compatto per sottolineare che in fondo non è questo il problema, anzi è un falso problema o un non problema appunto; cosicché, oggi come oggi, alla fine della fiera, quasi bisogna dare loro ragione, ma solo perché sono via via sempre meno quelli che possono vantare un regime contrattuale a tempo indeterminato con divieto di licenziamento senza giusta causa (che, si badi bene, non vuol dire licenziare ingiustamente).

 

Per contro, è cresciuto l’esercito di lavoratori di serie B - dei cosiddetti precari o non garantiti - grazie alla giungla contrattuale e retributiva nata di riformucola in riformucola (con il silenzio-assenso sindacale) per bypassare il problema non problema di un mercato del lavoro sempre più avvitato su se stesso in un circolo vizioso.

 

Nel tentativo di porre rimedio alla cronica malattia, il Governo Renzi, sulla falsa riga passata del chi ha avuto ha avuto continuerà ad avere, cercherà di far dare un po’ di meno a chi ha dato e continua purtroppo a dare... "La sfida – spiega il sottosegretario Teresa Bellanova - è quella di ampliare la rete protettiva con nuovi ammortizzatori sociali, creare più sicurezza e flessibilità con le tutele crescenti".

 

In sostanza, dal cilindro del Jobs Act - secondo indiscrezioni lanciate da "La Stampa" - dovrebbe uscire il «contratto d’inserimento a tutele crescenti», riservato ai giovani fino a 35 anni e alle persone con più di 50 anni: i loro datori potranno per tre anni licenziarli senza vincoli, ma se li confermeranno riceveranno un bonus fiscale”. 

 

Quanto all’art. 18, resterà un non problema. Almeno fino alla prossima (ennesima) quanto necessaria riforma. 

 

 


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