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28/11/24 ore

Carcere di Castrogno: degrado e sovraffollamento. Conferenza stampa dell’on. Pezzopane e dell’avv. Di Nanna



75 detenuti della sezione “alta sicurezza” avevano segnalato, con una lettera all’avvocato radicale Vincenzo Di Nanna, le drammatiche condizioni in cui versa il carcere di Castrogno a Teramo: inadeguatezze inquietanti della struttura che rendono particolarmente penosa la detenzione. 

 

“Recentemente il Tribunale Civile de L’Aquila ha riconosciuto una violazione della legge nazionale e internazionale, condannando il Ministero della Giustizia a pagare il risarcimento dei danni, oltre alle spese legali”, ha ricordato Di Nanna. 

 

“Qualora la situazione dovesse perdurare, calcolando che in presenza della violazione dell’art. 3 CEDU il risarcimento per ciascun detenuto è pari a 8 euro per ogni giorno di carcerazione illegale, se moltiplichiamo la cifra per 365 e 430 (quanti sono ristretti nel carcere di Teramo) otteniamo, solo per un anno, un costo pari a 1.250.600 euro: oltre alla già grave violazione dei diritti umani, abbiamo quindi anche un danno all’erario”.

 

In una lunga nota di denunzia, che Di Nanna ha inoltrato al magistrato del Tribunale di sorveglianza di Pescara e per conoscenza al Comandante della casa Circ. di Teramo, Provveditorato Lazio-Abruzzo, al Dipartimento centrale Polizia Penitenziaria, al Tribuale di sorveglianza dell’Aquila, al Garante nazionale dei detenuti, si segnalavano le drammatiche condizioni della struttura penitenziaria.

 

“Ringrazio l’avvocato Di Nanna perché mi ha dato l’occasione di conoscere direttamente una situazione che avevo appreso solo tramite i mezzi d’informazione. Quella al carcere di Teramo non è la prima visita che faccio, ma devo dire che le condizioni di Castrogno sono al di là del bene e del male”. 

 

Lo ha dichiarato – come riporta il quotidiano Il Centro - l’on. Stefania Pezzopane nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nei giorni scorsi a Teramo, a seguito della visita ispettiva condotta dalla deputata insieme appunto all’avvocato Di Nanna, segretario dell’Associazione Giustizia e Libertà Abruzzi

 

La deputata del Pd ha presentato una interrogazione al ministro di giustizia per denunciare la drammatica situazione. “Bisogna intervenire urgentemente. Vi è una condizione di sovraffollamento così esplicita che non può che determinare conseguenze quali quelle che hanno denunciato i detenuti, che vivono in uno spazio ristrettissimo: dov’è prevista una persona, ce ne sono due. I servizi igienici sono molto carenti e mi ha colpito quanto è stato riportato in merito alla difficoltà di contattare gli avvocati…" - ha concluso la Pezzopane.

 

Audio Conferenza Stampa

 


 

- Carcere di Castrogno: degrado e sovraffollamento. Conferenza stampa dell’on. Pezzopane e dell’avv. Di Nanna (Quaderni Radicali TV)

 

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APPENDICE

 

La lettera dei detenuti

 

La denunzia inoltrata

 

 

 

 

 

 

 

L’interrogazione a risposta orale dell’on: Stefania Pezzopane

 

 

PEZZOPANE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

 

i detenuti della casa circondariale di Teramo, sezione «alta sicurezza», il 3 settembre 2018 hanno inviato una lettera-denuncia indirizzata al magistrato di sorveglianza di Pescara, e, per conoscenza, al comandante della casa circondariale, al provveditorato Lazio Abruzzo, al dipartimento centrale di polizia penitenziaria, al tribunale di sorveglianza de L'Aquila e al Garante nazionale dei detenuti, recentemente diffusa dal legale incaricato avvocato Vincenzo Di Nanna del foro di Teramo, in cui si sottolineano elementi d'inadeguatezza nelle condizioni della struttura suddetta;

 

in base a quanto rappresentato il sovraffollamento nel carcere sarebbe tale che lo spazio calpestabile e disponibile al vivere quotidiano sarebbe di 6,06 metri quadri circa; inoltre, si ravvisa una violazione dell'articolo 3 Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali;

 

si sottolinea inoltre che fra gli elementi di sofferenza i detenuti denunciano la mancanza d'acqua calda, un dato che, ad avviso dell'interrogante, pregiudica in modo inaccettabile quanto evidente la salute psicofisica del detenuto;

 

ai disagi suddetti si sommano quelli prodotti da allagamenti con rischio di cadute e infezioni, dall'assenza di attività rieducative e ricreative, dall'illuminazione insufficiente, dalle limitazioni nei colloqui visivi e della mancanza della possibilità di svolgere un lavoro dignitoso;

 

le condizioni di carcerazione inumana e degradante hanno, inoltre, ricevuto ulteriore conferma, in sede giurisdizionale, quando il tribunale civile de L'Aquila ha accertato, in relazione ad analoghe fattispecie di carcerazione sofferta all'interno del carcere di Teramo, la violazione dell'articolo 3 della Cedu e quindi riconosciuto il diritto al risarcimento previsto dall'articolo 35-ter dell'ordinamento penitenziario, con condanna altresì del Ministero della giustizia al pagamento delle spese di giudizio;

 

la regione Abruzzo, inoltre, si trova in una condizione di grave inadempienza nell'applicazione della legge istitutiva del Garante regionale dei detenuti, con un ritardo accumulato di quasi otto anni;

 

nella casa circondariale di Teramo, ove l'interrogante si è personalmente recata il 12 aprile 2019, sono reclusi circa 430 detenuti, un numero quasi doppio ai 230 previsti, con un numero di addetti tra amministrativi e polizia penitenziaria enormemente al di sotto delle previsioni di pianta organica e sul personale gravano oneri e carichi di lavoro assolutamente sproporzionati a causa del grave e pericoloso sovraffollamento –:

 

se il Ministro interrogato sia a conoscenza delle gravi criticità che affliggono la casa circondariale di Teramo quali iniziative intenda intraprendere per affrontarle; quali siano le iniziative che abbia previsto e programmato il Governo: per affrontare, in senso più ampio, il diffuso problema del sovraffollamento carcerario; per assicurare il rispetto delle raccomandazioni della Cedu negli istituti penitenziari italiani, particolarmente quelli in cui le violazioni dei criteri indicati sono palesi quanto rilevanti, come evidenziato purtroppo dalla situazione sopra richiamata; per garantire il pieno adempimento del dettato costituzionale in relazione agli istituti di pena, al fine di assicurare il rispetto dei diritti umani fondamentali dei detenuti:

 

quali iniziative di competenza intenda adottare per assicurare l'applicazione della normativa e il regolare funzionamento del sistema nel territorio della regione Abruzzo. 
(3-00707)

 

 


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