Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

28/11/24 ore

Iniezione letale per Wilson: la disabilità mentale non ferma il boia texano



Robert Wilson ha aspettato invano l’intervento della Corte Suprema americana e alla fine è stato giustiziato nel carcere di Huntsville in Texas. Il suo ritardo mentale, con quoziente intellettivo di 60 a fronte di un limite minimo di 70, non è bastato per ottenere la commutazione in ergastolo della pena inflitta per un omicidio che Wilson avrebbe commesso nel 1992.

 

Si è quindi preferita la linea dell’accusa, che ha contestato la validità del test per definire il livello di ritardo mentale, ritenendo il condannato abile a tal punto da poter essere ucciso. In questo modo la “giustizia” texana ha messo in atto i principi della Corte Suprema americana che nel 2002 decise di vietare l'esecuzione di condannati con disabilità mentali, lasciando tuttavia ai singoli Stati americani la facoltà di stabilire cosa "costituisca disabilità".

 

Wilson è il settimo detenuto giustiziato dall'inizio dell'anno in Texas, lo stato americano dove il boia lavora di più. Il metodo di esecuzione è l’iniezione letale, utilizzata per la prima volta nel mondo proprio in Texas nel 1982 con l’esecuzione di Vharlie Brooks.

 

L’uso dell’iniezione letale ha suscitato in questi anni un aspro dibattito negli Stati Uniti e nel mondo. La Corte Suprema intervenne il 16 aprile 2008 per mettere fine ai ricorsi basati sul rischio che uno più farmaci usati nel protocollo funzionasse male o producesse molto dolore, stabilendo che l’iniezione letale non rappresenta una punizione “crudele e inusuale” e quindi non è contraria alla Costituzione americana.

 

Per evitare il problema alcuni stati americani che praticano la pena di morte hanno negli anni avviato la procedure di modifica del protocollo per passare dal mix di tre farmaci fin qui previsti alle singole dose massiccia di sonnifero. Al 18 luglio 2012, come riferisce nel suo rapporto annuale Nessuno tocchi Caino , 5 stati hanno utilizzato il metodo di esecuzione con una dose letale di anestetico: Arizona, Idaho, Ohio, Washington e , appunto, Texas. (A.M.)


Aggiungi commento