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02/12/24 ore

La pena di morte nel Mondo, al Benin il premio “L’Abolizionista dell’anno”


  • Francesca Pisano

Premio “L’Abolizionista dell’anno”: un appuntamento abituale ormai, ma – come la definisce Emma Bonino – una “scadenza non rituale”, promossa dall’associazione Nessuno tocchi Caino che dal 1993 è in prima linea nella lotta contro la Pena di morte del mondo con un impegno costante, coerente e cocciuto, in pieno stile radicale, che in 20 anni ha permesso di raggiunge importanti risultati con l’arma - sottolinea il segretario Sergio D’Elia - del dialogo e non dell’intransigenza, chiedendo ai paesi mantenitori prima la moratoria, in vista dell'abolizione.

 

Il riconoscimento questa volta è andato al presidente dello stato africano del Benin, Boni Yani, “quale personalità che più di ogni altra si è impegnata nel 2014 sul fronte dell’abolizione”. La consegna del premio è avvenuta nella sede del Partito radicale ed è stata occasione per fare il punto della situazione con il rapporto annuale 2014, quest’anno quanto mai ricco e dettagliato, dal quale giunge il segnale che non bisogna abbassare la guardia, nonostante il quadro tendenzialmente positivo e in miglioramento.

 

Lo confermano alcuni dati negativi relativi al lieve aumento delle esecuzioni rispetto al 2012, dovute soprattutto al ricorso massiccio alle esecuzioni in Iran e Irak. Lo conferma la crescita dei paesi cosiddetti di democrazia liberale che praticano la pena di morte (anche se va registrato un irreversibile processo di abolizione negli Usa) e il preoccupante “velo di segretezza” sulle modalità con cui vengono eseguite le condanne.

 

Nessuno tocchi Caino non si adagia sugli allori e prosegue quindi il suo impegno, in vista anche dell’importante appuntamento in sede Onu su una nuova Risoluzione sulla Moratoria Universale che l’Assemblea Generale voterà nel dicembre 2014. 

 

La pena di morte nel mondo, rapporto 2014 (video da radioradicale.it) 

 

 


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