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30/11/24 ore

Carta sociale europea, Strasburgo: Italia inadeguata



Sette, come i vizi capitali: tante sono le violazioni dell'Italia alla Carta sociale europea evidenziate dal rapporto del Comitato per i diritti sociali del Consiglio d'Europa.

 

La Carta, complemento alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo firmata a Torino nel 1961 e rivista nel 1996, serve a garantire i diritti sociali ed economici in materia di salute, istruzione, alloggio, occupazione, circolazione delle persone, non discriminazione e tutela giuridica.

 

Nell'analisi effettuata dal Comitato, composta da 50 pagine in cui si esamina il periodo che va dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2011 verificando la compatibilità delle realtà nazionali con quanto sottoscritto nella Carta, Strasburgo pone soprattutto l'accento sull'inadeguatezza del livello delle pensioni minime e sulla mancanza di una legislazione in grado di garantire alle persone anziane lo stesso livello di vita del resto della popolazione.

 

Le altre violazioni segnalate nel documento riguardano la mancanza di un reddito minimo garantito per tutti sul fronte della lotta alla povertà, le carenze nell'assistenza sociale e sanitaria, le insufficienti misure per la prevenzione degli incidenti sul lavoro, le politiche inappropriate di sostegno ai disoccupati e le discriminazioni basate sull'età e sull'appartenenza ad alcune minoranze etniche.

 

“Le informazioni fornite dal governo – secondo il Comitato – non sono sufficienti ad alterare il giudizio di non conformità alla Carta già espresso nelle precedenti conclusioni” pubblicate nel 2009, tanto più se si tiene conto “dell'aumento della povertà nel Paese, dei relativi bassi sforzi di spesa per disoccupazione ed esclusione sociale, oltre che dei moderati effetti ottenuti con i trasferimenti sociali”.

 

Indice puntato contro la legislazione in vigore, dunque, che non riesce ancora una volta a colmare le criticità sel sistema Italia, ancora più allarmanti in questo periodo di tracollo economico e politico. (F.U.)


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