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01/12/24 ore

Doina Botez, un ricordo


  • Giovanni Lauricella

Lo scorso martedì 20 febbraio 2024, ore 17:30, si è celebrato a Roma nell'Ambasciata di Romania il dovuto tributo a una grande artista: “Doina Botez. Per ricordare. Il coraggio dell’espressione”, evento dedicato alla famosa pittrice ma anche illustratrice, purtroppo scomparsa da circa un anno, persona che ha lasciato un vuoto che si notava palpabile nel volto dei presenti nella grande sala messa a disposizione per l’occasione.

 

Un pomeriggio solenne, in cui Doina per chi ha avuto modo di conoscerla e apprezzarla è rivissuta negli interventi di: S.E. Gabriela Dancău, Ambasciatore di Romania in Italia, Ana Blandiana, poetessa, la prof. Magda Cârneci, critico d’arte, poetessa e pubblicista, il prof. Mihail Dobre, diplomatico e storico, il prof. Flaminio Gualdoni, critico e storico dell’arte, Adrian Iancu, presidente dell’Associazione Culturale “Doina Botez” e il prof. Bruno Mazzoni, dell’Università di Pisa. l'evento è stato moderato da Giuseppe Rippa, direttore di “Quaderni Radicali” ed organizzato dall’Ambasciata di Romania in Italia, in partenariato con l’Accademia di Romania in Roma e l’Associazione Culturale Doina Botez di Roma.

 

Doina Botez non era solo una grande artista, non va misurata solo nella sua bravura artistica; è stata molto di più che una pittrice, molto di più che una grafica illustratrice che ha allietato i bambini con i suoi personaggi fumettistici fantasiosi.

 

È stata una donna che ha messo a repentaglio la sua identità per manifestare contro un regime autoritario, rischiando anche in patria. 

 

Non si è tramutata in un altro personaggio, come molti profughi dall'Est che si sono americanizzati o francesizzati, cambiando persino il nome: Doina Botez è sempre stata una patriota della libertà che ha avuto la fortuna di vivere in Italia, ma che ha avuto sempre il cuore nella sua amata Romania, la terra di origine che non ha voluto mai nascondere, ma anzi rivendicare come generatrice di grandi nomi della cultura, come Ionescu, al quale si rifaceva per le sue opere.

 

Se si capisce questo, si capisce tutto il resto della sua vita e della sua carriera artistica, che è sempre stata di lotta e di speranza per un mondo migliore: il motivo del rinoceronte, il ciclo l’Allegoria del Gatto Arpagico, il ciclo del Mito di Leda hannotestimoniato questo grande impegno.

 

È quello che in sintesi hanno detto a più riprese gli illustri relatori, che si sono espressi per tracciare il profilo dell'artista, la quale anche qui in Italia, purtroppo, si è dovuta misurare con l'egemonia culturale di una certa sinistra che, come sappiamo, è anch'essa “totalitaria” e non permette ad altri di emergere.

 

Una artista del coraggio,  così è stata giustamente definita Doina, un esempio di correttezza e di coerenza; pochi come lei sono stati capaci di rappresentare un modello di cultura alta, che ben si identifica con l'associazione in suo nome che è stata costituita.

 

Mi scuso di non avere esaustivamente parlato di lei, ma non mi andava di ripetere quello che abbondantemente si trova in giro come nel suo sito o nelle varie pubblicazioni, cataloghi e articoli a cui hanno contribuito: Grigore Arbore Popescu, Wanda Albanese De Leo, Ion Andreita, George Bajenaru, Berenice-Iolena Baldini, Anna Barricelli, Franca Calzavacca, Carlo Fabrizio Carli, Domenico Cipriano, Renato Civello, Daniela Crasnaru, Wanda Albanese De Leo, Virginia De Simoni, Simona Dragan, Jenny Gatta, Giorgio Di Genova, Paolo Gorietti, Flaminio Gualdoni, Dan Grigorescu, Domenico Guzzi, Alois Huning, Isabella Hurezan, Adrian-Silvan Ionescu, Luigi La Rosa, Giovanni Lauricella, Paolo Levi, Cleopatra Lorintiu, Mario Lunetta, Carla Mazzoni, Dan C. Mihailescu, Susanna Misiano, Aurelia Mocanu, Virgil Mocanu, Ugo Moretti, Luigi Morgione, Stefan Nicolae, Cesare Panepuccia, Stefania Peccerillo, Plinio Perilli, Loreta Popa, Cristian Porretta, Maria Teresa Prestigiacomo, Marina Preutu, Isabela Pulpan, Theodor Redlow, Giuseppe Rippa, Paula Romanescu, Mireille Schnorf, Adriana Settimi, Riccardo Sica, Adina Stefan, Claudio Strinati, Leo Strozzieri, Simona Varzaru, Maurizio Vitiello. 

 


 

Durante l’evento è stata esposta al pubblico presente l’opera “Coșmar” [Incubo] di Doina Botez, omaggio a Eugen Ionescu, con riferimento alla sua famosa opera teatrale “I Rinoceronti”.

 

 


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