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29/11/24 ore

Cannabis terapeutica, disobbedienza civile dei radicali



Prosegue la lotta nonviolenta che la segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini, sta portando avanti affinché anche in Italia sia effettivamente legalizzata la coltivazione di canapa a scopo terapeutico e sia facilitato l’accesso ai farmaci per i malati, spesso impedito dai numerosi limiti imposti dalla legge e da mille difficoltà di tipo burocratico.

 

Rita Bernardini ha fatto sapere in queste ore che intende dare vita ad una nuova coltivazione di marijuana: “Domenica 20 luglio ho predisposto i vasetti che accoglieranno le ‘Marie’ per la terza disobbedienza civile sulla cannabis terapeutica. Come per le due iniziative precedenti, il raccolto sarà destinato ai malati dell’associazione “LaPiantiamo”, il Cannabis Social Club di Racale, in provincia di Lecce.”

 

“Anche questa volta - ha spiegato Bernardini – tutto, ma proprio tutto, sarà documentato con foto e brevi filmati su Facebook: ieri, per esempio, ho messo i 18 semi di cannabis a germogliare, usando il metodo dei piatti e le foto sono già sul mio profilo Facebook. Entro la settimana, i 18 germogli staranno già nei vasetti”.

 

La novità – ha aggiunto – è che non sarò sola; con me ci sarà la Presidente di Radicali Italiani, Laura Arconti, mia socia nella coltivazione. Non escludo la presenza attiva di Marco Pannella, compatibilmente con il suo stato di salute e i suoi impegni"

 

“Ciò che come radicali troviamo scandaloso – ha concluso Bernardini– è che, nonostante ci sia una legge nazionale e che diverse regioni abbiano approvato un’apposita normativa, decine di migliaia di malati siano costretti a ricorrere al mercato illegale (peraltro senza alcuna garanzia del prodotto acquistato) per curarsi, alleviare le sofferenze e ottenere una migliore qualità della vita. Non finirò mai di ringraziare per il loro coraggio e la loro testardaggine i responsabili del Club di Racale, Andrea Trisciuoglio e Lucia Spiri, affetti da SM i quali, pur essendo riusciti – sfidando i meandri della burocrazia – ad ottenere il farmaco Bedrocan per le loro esigenze di cura, continuano a lottare affinché tutti i malati abbiano le stesse possibilità, mentre oggi, in tutta Italia, sono solo 60 (sessanta!) i fortunati ammessi dalle ASL alle cure con i farmaci cannabinoidi.” (fonte radicali.it)

 

 


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