Nota dell'editore: l'intervista è stata condotta al Palazzo dell'Eliseo a Parigi il 21 ottobre. La trascrizione francese è stata leggermente modificata per chiarezza. La traduzione inglese è stata fatta da The Economist, quella italiana dalla redazione di AR.
The Economist: Siamo rimasti tutti colpiti dal tono molto cupo del tuo recente discorso alla conferenza degli ambasciatori. Hai iniziato con una nota quasi esistenziale sul futuro dell'Europa; hai parlato della possibile scomparsa dell'Europa. Non stai drammatizzando troppo la situazione? Perché una visione così desolante del futuro dell'Europa?
Il 21 settembre 2019, l’Istituto Nexus – uno degli istituti intellettuali più prestigiosi che mantengono vivo lo spirito dell’umanesimo europeo – ha celebrato il suo 25° anniversario con un simposio pubblico dal titolo «The Magic Mountain Revisited: Cultivating the Human Spirit in Dispirited Times» (La montagna incantata rivisitata: coltivare lo spirito umano in tempi di scoramento), sulla scia del romanzo fondativo dell’Istituto Nexus, La montagna incantatadi Thomas Mann. Il Simposio Nexus si è aperto con un duello intellettuale tra i due filosofi Bernard-Henri Lévy e Aleksandr Dugin, presentato come la rivisitazione del XXI secolo dei famosi dibattiti tra Settembrini e Naphta nel romanzo di Mann. Di seguito è riportata la trascrizione di questo duello (da geopolitica.ru).
Da Salvatore Formica, detto Rino, barese, dottore commercialista, 92 anni portati con implacabile intelligenza, una giovanile militanza trotskista che gli ha lasciato una propensione al pensiero "dissacrante", una vita da socialista autonomista. Compagno e amico di Bettino Craxi, protagonista dei governi degli anni ’80, e di memorabili liti (“commercialista di Bari”, lo definì con sprezzo il ministro democristiano Nino Andreatta che venne a sua volta definito “una comare come cancelliere dello scacchiere”), autore di battute sulfuree divenute celebri (“la politica è sangue e merda” è un must) - non aspettatevi risposte schiacciate sul presente, o rinchiuse in ambiti ristretti anche se gli chiedete un commento su fatti di scottante attualità. Formica ama sempre partire da lontano, convinto che una politica che non sia consapevole del contesto geopolitico che la sovrasta diventi, per parafrasare la sua definizione di una pletorica assemblea socialista negli anni ’80, affare da «nani e ballerine». Colloquio con Rino Formica di Carmine Fotia (da L’Espresso)
Ha fatto molto rumore, nelle scorse settimane, la notizia di una donna, madre di ragazze appartenenti ai Testimoni di Geova, che sarebbe stata ripudiata dalle figlie a causa del fatto che avrebbe accettato una trasfusione di sangue. Si è trattato però, a nostro avviso, dell'ennesimo esempio di “fake news”, applicato a una minoranza già di per sé soggetta a periodiche “gogne mediatiche” caratterizzate da superficialità e assenza di approfondimento. Ci siamo quindi rivolti alle figlie, finite loro malgrado sotto i riflettori, per cercare di comprendere meglio in quale contesto sia maturata la vicenda e di misurare, una volta di più, la distanza tra la realtà dei fatti e la loro rappresentazione. di Camillo Maffia
Era il 1979, Pechino iniziava a scongelare le relazioni con Taiwan dopo 30 anni da separati: l'isola con un suo sistema giudiziario e politico, sebbene non avesse mai proclamato l'indipendenza, Pechino con la sua rivoluzione maoista. (da euronews.com)
Se la riforma dell’ordinamento penitenziario è arrivata in questa legislatura, lo si deve anche allo sforzo inesauribile del Partito Radicale e di Rita Bernadini che con continui solleciti al governo e con costanti digiuni di dialogo – anche pericolosi per la salute della dirigente radicale –, insieme con altri esponenti radicali come Deborah Cianfanelli, sono riusciti ad incassare questo risultato. Un’azione riconosciuta dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che dai microfoni di Radio Radicale ha detto: «Mi sono sentito messo in mora da loro, ma senza questo stimolo non saremmo arrivati dove siamo arrivati. La battaglia pubblica e politica l’hanno fatta i Radicali!». di Valentina Stella (da Il Dubbio)