Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

01/12/24 ore

Hamas: chi ha aiutato, direttamente o per calcoli controproducenti, i terroristi?



di Yigal Carmon 

 

(presidente del MEMRI - Middle East Media Research Institute ed ex consigliere per l’antiterrorismo di due primi ministri israeliani)

 

Per oltre un decennio, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha collaborato con il Qatar, che ha fornito 1,5 miliardi di dollari a Hamas a Gaza. Questi soldi non sono serviti a sviluppare la Striscia di Gaza (che sarebbe potuta diventare una nuova Singapore), ma a costruire un esercito di 30.000 militanti e un enorme arsenale missilistico, ricco di armi e munizioni sufficienti per una guerra prolungata. Questi fondi hanno anche permesso a Hamas di costruire una città sotterranea con decine di chilometri di tunnel, posti di comando e di battaglia, e con un sistema di allarme rapido altamente tecnologico.

 

Netanyahu non aveva capito che cosa stava facendo al Paese e che cosa stava accadendo. Permettere l’invio di questi finanziamenti a Hamas è stata una mossa sconsiderata. Netanyahu pensava di comprare la “calma”, ma invece ha svenduto le nostre vite. Questi soldi hanno sovvenzionato l'attacco di Hamas del 7 ottobre, in stile Einsatzgruppen (reparti speciali che durante la Seconda guerra mondiale hanno localizzato e ucciso gli ebrei) e l’attuale guerra in corso.

 

La responsabilità di ciò che sta accadendo è pertanto di Netanyahu, così come della famiglia Aal Thani che governa il Qatar. Il piccolo e ricco Emirato, che ha inviato i finanziamenti e che ospita nel suo Paese la leadership del movimento terroristico, deve essere anch’essa chiamata in causa. Mentre l’Iran ha fornito a Hamas il sostegno militare, il Qatar ha fornito i finanziamenti e il sostegno politico/mediatico, attraverso la propria emittente Al Jazeera

 

Il conflitto è iniziato con una dichiarazione di guerra letta dal comandante di Hamas, mandata in onda dal canale qatarino, la stessa mattina di sabato 7 ottobre, quando gli squadroni della morte di Hamas si sono infiltrati in territorio israeliano, uccidendo, torturando e rapendo indiscriminatamente donne e bambini. Da allora, il canale ha riportato tutti i messaggi di Hamas sulla guerra, ripetendo più volte durante la giornata i discorsi del portavoce di Hamas, Abu Ubayda, e trovando giustificazioni ai terribili atti del movimento terroristico.

 

Andrò personalmente a testimoniare al Congresso americano sulla natura delle loro trasmissioni, dimostrando, sulla base di video registrati, che hanno agito come macchina di propaganda. Ogni giorno, Al Jazeera continua a trasmettere in tutto il mondo arabo le posizioni della leadership del movimento terroristico (e solo quelle!). Questa accusa è stata fatta ad Al Jazeera dalla stessa Autorità palestinese, qualche settimana prima della guerra. Negli Stati Uniti, è stato chiesto ad Al-Jazeera di registrarsi come foreign agent (agente straniero), ma l’emittente ha ignorato la richiesta.

 

L'insensato governo israeliano, che non ha tenuto conto del mio avvertimento del 31 agosto di una guerra totale a settembre o ottobre, continua la sua collaborazione con il Qatar, consentendo ad Al-Jazeera di proseguire a lavorare per/con Hamas.

 

È ironico che Netanyahu a volte si consideri il nuovo Winston Churchill. Ma Churchill avrebbe permesso alla radio di Goebbels di continuare a trasmettere da Londra durante la seconda guerra mondiale? Che tragica ironia.

 

* Yigal Carmon (presidente del Middle East Media Research Institute ed ex consigliere per l’antiterrorismo di due primi ministri)

 

 


Aggiungi commento