Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

01/12/24 ore

DIRITTI E LIBERTA'

Dj Fabo, Processo Cappato: il colpo di coda del Governo Gentiloni

A braccetto con Emma Bonino nella scorsa campagna elettorale, forse non ci si aspettava questo colpo di coda di Gentiloni, che con il suo governo dimissionario ha deciso di costituirsi davanti alla Corte costituzionale nel procedimento sollevato dalla Corte di Assise di Milano, nell'ambito del processo a Marco Cappato per la morte di Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo.

“Scienza per la Democrazia”, il 5° Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica

A dodici anni di distanza dalla prima edizione, tenutasi nel 2006, dall’11 al 13 aprile 2018 al Parlamento Europeo di Bruxelles si terrà la quinta riunione del Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica, organizzato e presentato ieri alla stampa dall’Associazione Luca Coscioni.

Turchia, Erdogan si compra quel che resta della stampa nemica

Il difficile rapporto della Turchia di Erdogan con i diritti e le libertà sono noti. Dal fallito golpe in poi, la situazione si è via via deteriorata e i giornalisti sono diventati tra i bersagli preferiti per colpire il dissenso al regime con arresti e accuse spesso arbitrari e senza prove. Ma la guerra del sultano ai media nemici si gioca anche su altri piani, per risolvere - per così dire - il problema alla radice.

Riforma penitenziaria, il Consiglio dei ministri approva le “pene alternative”. Ma non è finita

Il Consiglio dei ministri ha risposto all'ultima chiamata, approvando la parte riforma penitenziaria riguardante l'ampliamento del ricorso alle “pene alternative” al carcere. Ora il provvedimento deve completare il suo torturoso iter, passando nuovamente al vaglio delle commissioni parlamentari, le quali hanno 10 giorni per fornire ulteriori controdeduzioni, prima di tornare al Cdm per il via libera definitivo.

Riforma penitenziaria, ultima chiamata

Le speranze sono ridotte al minimo. Solo degli inguaribili ottimisti possono pensare realmente a una svolta positiva. Per cui, salvo clamorosi colpi di scena, ancorché ben accolti, la riforma dell'ordinamento penitenziario non vedrà la luce prima del 23 marzo, giorno d'insediamento del nuovo Parlamento.