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01/12/24 ore

Pena di morte e Dna, Damon Thibodeux alla prova salvavita


  • Livio Rotondo

Il 28 settembre Damon Thibodeux è stato scarcerato dal braccio della morte di un istituto penitenziario della Louisiana. Dopo aver passato 15 anni in carcere, rinchiuso 23 ore al giorno in una cella, l'uomo ora è formalmente libero. Lo ha deciso il tribunale americano che ha ritenuto inammissibili le prove presentate dall’accusa all’epoca dei fatti.

 

L’uomo avrebbe confessato dopo nove ore di interrogatorio lo stupro e l’omicidio della cugina 14enne Crystal Champagne. Ora, dopo cinque anni di revisione e indagini, il Tribunale ha potuto costatare che il Dna del presunto colpevole non è mai stato trovato sul corpo della vittima, né la stessa era stata violentata prima di morire.

 

Oggi, come Thibodeux, migliaia di persone sono in attesa di una revisione di un processo che potrebbe capovolgere l’esito di una condanna già scritta e talvolta già scontata. 'The Innocence Project' è una associazione newyorkese che fornisce assistenza legale proprio per quelle famiglie di detenuti i cui casi sono appesi al filo della prova del Dna.

 

In questo modo sono stati riaperti molti storici casi, a partire dal 1990, dopo che numerose inchieste hanno dimostrato la sciatteria o la corruzione di un sistema che utilizza spesso e volentieri le prove forensi come tasselli da sistemare a seconda della necessità e non per una reale ricerca della verità.

 

Secondo un rapporto completato nel 2004 (dopo 9 anni di indagine) era spesso nota, agli alti funzionari e avvocati implicati nei casi, la mancanza di attendibilità dei test scientifici di polizia ed Fbi; il documento però non è mai stato reso pubblico. Così Santoe A.Tribble, oggi 51 enne, condannato per l’omicidio di un tassista nel 1978, è stato scarcerato grazie alla prova del Dna; e Kirk L. Odam, 49enne condannato per un delitto di natura sessuale, è stato liberato.


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