Eutanasia, Belgio: sì alla dolce morte anche per i bambini

Dettagli: Categoria: DIRITTI E LIBERTA'; Pubblicato Venerdì, 14 Febbraio 2014 14:55

Manca solo una firma, quella del re Filippo, e poi il Belgio diventerà ufficialmente il primo Paese a consentire l'eutanasia senza alcun tipo di restrizioni d'età. Il Parlamento belga ha infatti approvato con una larga maggioranza (86 sì e 44 no) la legge che autorizza l'eutanasia anche per i bambini che siano malati terminali o soffrano di dolori non alleviabili.

Mentre in Olanda, l'unico stato ad avere già in vigore una legge simile, è fissato a 12 anni il limite d'età per decidere di ricorrere alla morte assistista, in Belgio il minore che verserà in “una situazione medica senza uscita che prevede un prossimo decesso” (prognosi che, come per gli adulti, deve essere verificata da un secondo medico esterno) in uno stato di “sofferenza fisica costante e insopportabile che non può essere placata e che è il risultato di una condizione patologica grave e incurabile” potrà chiedere per sé la dolce morte a qualsiasi età.

Sarà comunque necessario il consenso scritto di un genitore e i minori dovranno anche essere ritenuti “capaci di discernimento” dai medici e da uno psicologo indipendente, onde evitare la mancata comprensione dell'irreversibilità di una scelta come l'eutanasia.

A nulla sono valse, dunque, la raccolta di firme, le manifestazioni in piazza, le veglie di preghiera in molte Chiese, gli appelli degli esponenti della chiesa cristiana, dell'Islam, dell'Ebraismo e l'opposizione categorica dei cristiano-democratici e del movimento di estrema destra 'Vlaams Belang'.

Il progetto di revisione della legge è stata sostenuta da una maggioranza trasversale composta da socialisti, verdi, liberali e anche dagli indipendentisti dello N-Va che governano le Fiandre mentre nei sondaggi degli ultimi mesi l’opinione pubblica si è detta ampiamente favorevole ad estendere la legge sull'eutanasia, legale dal 2002, ai bambini.

Secondo le statistiche ufficiali, l'anno scorso 1.500 adulti hanno scelto di morire – circa il 2% dei decessi nel paese – e il numero sarebbe in costante aumento, con meno di 300 casi nel 2003 e circa mille nel 2010.