Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

01/12/24 ore

Conversazione con Paolo Brogi sul suo libro: Pinelli, l’innocente che cadde giù



Paolo Brogi nel suo Pinelli, l’innocente che cadde giù (Castelvecchi editore), partendo dal suo lavoro di ricerca nell’Archivio di Stato dove sono tutte le carte riguardanti le stragi, oggi pubbliche grazie alla Direttiva Renzi che, nel 2014, chiese alle istituzioni di riversarle in quella sede, ricostruisce attraverso un verbale come “alcuni uomini dell’Ufficio Affari Riservati, il servizio segreto del Viminale, trasferiti da Roma a Milano all’indomani del 12 dicembre, divennero subito di casa in Questura, diventando di fatto i veri padroni delle indagini, utili per collegare strumentalmente gli ambienti anarchici alla strage”.  

 

Giuseppe (Pino) Pinelli era un ferroviere e un anarchico. Nella notte tra 15 e il 16 dicembre del 1969, precipitò dal quarto piano della Questura di Milano.

 

Una morte – scrive la Repubblica - allora archiviata come conseguenza di un “malore” e una verità giudiziaria che, fin da subito, non sembrò coincidere con la verità sostanziale. Mentre silenzi, omissioni, menzogne e contraddizioni hanno a lungo impedito di ricostruire con esattezza il quadro in cui, nella Questura milanese, avvennero i fatti.

 

“Una morte – riporta la quarta di copertina del libro - archiviata come frutto di un malore da due inchieste che risparmiano gli Affari Riservati. Oltre l’odissea giudiziaria, una difficile e sofferta vicenda umana: la lotta per la verità delle figlie Claudia e Silvia, iniziata insieme alla madre Licia quando avevano solo otto e nove anni, viene qui restituita dalla loro stessa voce”.

 


 

Brogi, giornalista e scrittore, dopo l’impegno nella redazione di «Lotta Continua» ha lavorato per «Reporter», «L’Europeo» e il «Corriere della Sera».

 

Tra i suoi ultimi libri, La lunga notte dei Mille (Aliberti 2011), Eroi e poveri diavoli della Grande Guerra (Imprimatur2015) e ’68. Ce n’est qu’un début (Imprimatur 2017) ritorna qui, in questa conversazione con il direttore di Agenzia Radicale Quaderni Radicali Giuseppe Rippa, a raccontare questa terribile vicenda fatta di falsificazioni e depistaggi che hanno segnato i tanti processi sulla strage di Piazza Fontana… 

 


 

- Conversazione con Paolo Brogi sul suo libro: Pinelli, l’innocente che cadde giù (Agenzia radicale Video)

 

 


Aggiungi commento